La grande nevicata in Val di Zoldo, 11 dicembre 2008
In questo scorcio di fine autunno, una serie di perturbazioni atlantiche molto intense hanno portato nevicate storiche sulle nostre Alpi. Accumuli simili si erano quasi raggiunti l'11 Marzo del 2004, ma allora si parlava appunto di Marzo, con la primavera alle porte. Ora siamo all'11 Dicembre e l'inverno astronomico deve ancora iniziare.
La prima botta da 150 cm di neve si ha il 24 novembre, dopodichè, la neve si compatta sino a raggiungere uno spessore di 100/120 cm circa. Il giorno 9 dicembre un'intensa perturbazione si getta nel mediterraneo all'altezza delle Baleari richiamando intense correnti sciroccali su NE italia. La neve inizia a scendere copiosa con temperature di pochi decimi sotto lo zero il pomeriggio del 10 dicembre. In 8 ore cadono qualcosa come 70 cm di neve fresca, gli abitanti del luogo raccontano di nevicata con violenza inaudita. Picchi di 10 cm/h. Nella notte la nevicata diventa più umana e accumula altri 5 cm.
La mia gita era in programma già da una settimana e non avrei mai pensato di poter assistere ad uno spettacolo così.
Sveglia ben prima dell'Alba e partenza alle 5.45. Volevo arrivare a Pecol il prima possibile.
A Longarone all'imbocco della valle la temperatura è di 2° e scende una fitta pioggia fredda. Sono ancora presenti al suolo le tracce di neve del giorno prima.
Dopo pochi km la temperatura scende a 0° ma la precipitazione è ancora liquida.
Siamo nella parte più stretta della valle, dove il sole non batte da novembre a marzo, le pareti sono completamente ricoperte di ghiaccio così come la strada.
Dobbiamo procedere a 20 km/h prestando molta attenzione a non toccare i freni.
Vista la situazione della strada dopo soli pochi km, mi metto già via l'idea di poter arrivare sino in fondo alla valle; ed invece, arrivati a Forno di Zoldo, la situazione migliora notevolmente grazie ad uno strato di 5 cm di neve battuta sulle strade che permette una salita tranquilla con le gomme da neve.
Gli accumuli sono notevoli, già 20 cm a 400 metri, a 600 metri passiamo già il mezzo metro, a Forno di Zoldo a 800 ci sono 100/120 di neve, le ruspe sono al lavoro per liberare il paese.
Un primo scatto per strada a circa 700 metri di quota.
Le ruspe al lavoro a Fornzo di Zoldo, 890 m.
Si continua a salire di quota e la neve sale linearmente.
Qui siamo nei pressi del centro abitato di Fusine, 1100 metri.
Finalmente si arriva a Pecol a 1388 e lo spettacolo è superbo. Prima però non può mancare l'immancabile colazione.
Se mai andate da quelle parti vi consiglio di passare in questa pasticceria a far colazione, e se ci andate, salutatemi la padrona dicendo che vi manda il basso padovano pazzo per le brioches al cioccolato! (Mettere faccina che ruzzola dal ridere..)
Appartamento di fronte alla pasticceria. Per loro fortuna l'entrata è riparata dal tetto, sennò...
Neanche il tempo di arrivare e già stavo diffondendo le notizie di accumulo in tutto il mondo. E che accumulo!
Un lampione che sta per soccombere sotto i colpi dell'ingente nevicata
La banca di Pecol.
Un'arsene indispensabile in queste situazioni
Garage impraticabile dopo i 70 cm notturni. Notate la quantità di neve nel giardino sopra il garage.
Una casa letteralmente murata
Benvenuti a Zoldo Alto!
Quella è la mia mano. Ero in punta di piedi e sono alto ben 193 cm.
Entrata di una casa.
Giardino di una casa
La rampa del garage. Notate i due metri di neve sopra la mia testa
Particolare della staccionata sopra il garage. Anche qui circa 2 metri di neve.
Alcuni scatti nelle vie del paese. Il paese che non c'è più!!
La chiesa
Il torrente Maè
Altri scatti dalla parte alta di Pecol
Il giardino di una casa (notate l'accumulo dietro di me). Gli accumuli nei giardini all'ombra sfiorano i 220 cm.
Intanto riprende anche a nevicare copiosamente
Muri di neve ovunque.
Qui c'era un parco giochi. Apertura luglio 2009, forse..
Strada statale fra Pecol e Mareson
Aspettando l'autobus
Casa sotterrata sin al primo piano
Dune di neve
Mai lasciare l'auto fuori durante una nevicata da 70 cm!
La casa dei sogni
Fresa al lavoro per liberare la strada
Inizio di Mareson
Casa in centro a Mareson
Giardino in ombra con 220 cm di neve. Come riferimento predete il cartello del senso unico.
Mareson centro
Accumuli assurdi
Campanile di Mareson
Accumuli in centro a Mareson. La gente parla di evento eccezionale. I ricordi devono risalire sino al 1987 per vedere una cosa simile in paese.
Nevicata sempre intensa
Il tetto della chiesa di Mareson
Una cabina telefonica
Un garage
La fine di Mareson
Un altro giardino sotterrato
scorcio di Mareson
La strada che sale a Coi
Il paese di Coi è isolato, troviamo un abitante del luogo che ci dice che il comune porta su i viveri di prima necessità ogni giorno.
Decidiamo così di salire nel pomeriggio per vedere com'è la situazione.
Con questa foto si conclude la mattinata, ci attende un lauto pranzo a base di specialità Zoldane innaffiate da abbondante birra. Le restanti foto sono nella seconda parte del reportage.
Vai alla seconda parte del reportage
Luca Stevanato
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